dicembre 15, 2006

adesso, subito.

Voglio andare a casa, mettermi sotto il piumino e piangere tutte le lacrime che pungono dietro gli occhi con la scusa di aver letto un libro stupido.

Voglio sentire le tue mani sulla mia pancia e la tua pancia contro la mia schiena e la tua faccia contro la mia testa e avere troppo caldo.

Voglio guardare le lucine dell’albero di natale al buio fino a quando le vedrò tutte sfuocate.

E rannicchiarmi contro il mio amore e sentirmi protetta. Sentire che non può succedere niente, proprio niente.

E vaffanculo il resto del mondo.

novembre 09, 2006

fotografie

sul desktop del portatile campeggia la foto di capobianco che abbiamo scattato a maggio, godendoci sulla pelle nuda il sole della primavera che si getta nell'estate.

rabbrividisco nel maglione di lana, caldo sul freddo della pelle, mentre guardo fuori i colori sgargianti di questo novembre soleggiato, il cielo terso da godersi avvoltolati nella giacca pesante, con una tazza di caldo tra le mani.

mi dico che dovrei essere felice, eppure nel profondo non lo sono, oggi.

vagola una tristezza amara, condita dalla nausea che accompagna i miei giorni, nausea al sapore di tictaclemonmint che cercano inutilmente di tenerla a bada.

strana questa scontentezza che mi assale, strana, imprevista, incomprensibile.

cadono le foglie scure dai tigli, scricchiolano sotto le suole delle scarpe, sbriciolandosi in minuti frammenti.

ottobre 30, 2006

buffa la gioia che si legge nei miei occhi senza ch'io me ne renda conto.

ottobre 24, 2006

voglie

avrei voglia di essere a casa, fare colazione pigramente sul tavolo di sala, vestita del tutone di pile e delle mie calze a righe colorate con le dita, guardando i giochi della pioggia sui vetri e le foglie che diventano gialle e rosse.

avrei voglia di pace, del rumore del silenzio, di un buon libro da leggere tenendo il segno della pagina col dito mentre i pensieri vagano di stella in stella.

avrei voglia di passeggiate nel bosco sotto la pioggerellina novembrina, il cappello di lana e gli stivali di gomma, imbacuccata nella sciarpa pesante.

avrei voglia di sorrisi invece che di umori imbronciati; di musica lieve invece che del silenzio imposto dal malumore altrui; di abbracci fatti di luna anziché della solitudine di questa stanza.

voglia.
voglia di.

agosto 26, 2006

ciao, grandone.



buffo.
quando ho scattato questa foto ti conoscevo da pochissimo.
stavamo chiacchierando spensierati tra gli zonkeranti appollaiati sulle sdraio di abano terme, tra una risata, un pettegolezzo, una chiacchiera seria, una confidenza e un pigro rilassarsi nell'idromassaggio all'aperto.

è così che sei dentro di me, a parlare di politica internazionale, a raccontare della colombia e di xanana, a prendere in giro tutti i presenti mentre io sentivo il sole sulla pelle e le bollicine nella schiena.

chissà se ce l'hai, l'idromassaggio,là dove stai.

giugno 04, 2006

Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è subito sera

un'inquietudine leggera, che prende il cuore e il senno, quando arriva l'ora del sonno.

strana, quest'inquietudine ruvida da bambina, quasi paura del buio che non è, quasi paura del sonno che non è.
strana ma vera e viva, ché impedisce il sonno lieve e dolce del riposo dell'anima.
ché mi lascia stanca nel mattino d'oro del giugno.

maggio 04, 2006

dichiarazione

ci sono giorni in cui l'essere venuta a prenderti fino all'elba, e l'amarti così tanto sono l'unica cosa importante.

aprile 28, 2006

zuma

la scatola di metallo grigio ha un unico ciuffo di fili colorati che sembrano un'acconciatura rasta.
sul grigio spicca il post it giallo che con aria accusatoria dice "sono morto".
il timer a forma di pomodoro rosso scarlatto negligentemente apoggiato sulla busta che contiene il CUD dichiara da tempo che mancano due minuti al suo trillare imperioso.
gli appunti sulla pila di fogli stampati alla mia destra ed alla mia sinistra urgono il mio controllo, ché le scandenze incombono.

io, incontinente nel mio essere annoiata, vagolo qua e là tra la trama di una rete zeppa di curiosità che non ho voglia di leggere.

stufa di essere stufa mi gioco il cervello: è circa un'ora che, spenta la testa, uso solo gli occhi per distruggere palle.

aprile 10, 2006

Seguono 229 firme

Abbiamo scritto a Ciampi. Se ti va, diffondi pure. Grazie.

Caro Presidente

Siamo un gruppo di amici di Enzo Baldoni. Da anni ci frequentiamo quotidianamente via internet grazie alle mailing list da lui fondate. Recentemente Lei ha assegnato una medaglia d'oro al valor civile alla memoria di Fabrizio Quattrocchi.
Noi non vogliamo entrare nel merito di ciò: c'è già chi lo ha fatto, con opinioni diverse e contrapposte.
Non chiediamo una medaglia d'oro, che lui non avrebbe voluto e che noi non sapremmo dove appuntare.
Le chiediamo però un riconoscimento per il nostro amico Enzo, scomparso in Iraq dove, senza armi, era andato a cercare di capire le ragioni di una guerra, e ad aiutare, per quel che poteva, chi aveva bisogno, al di là della fede politica o religiosa.
Questo gli è costato la vita.
Per lui adesso vorremmo sì una medaglia, ma di cristallo: una medaglia simbolica alla chiarezza e alla serenità.
La chiarezza che Enzo amava cercare durante i suoi viaggi, e la serenità che ha saputo insegnare a chi ha avuto il privilegio di essergli amico.
La chiarezza per noi di capire infine cosa è realmente successo in quei giorni dell'agosto 2004, e la serenità che in parte ci restituirebbe il riavere ciò che resta del nostro amico di nuovo qui vicino.
Senza cerimonie e clamori, come Enzo e la sua famiglia ci hanno insegnato.

Con profondo rispetto.


N° NOME COGNOME EVENTUALE MAILING LIST DI APPARTENENZA PROVENIENZA...

172 marina xxx ZONKER'S ZONE Varese

aprile 05, 2006

anche io, con orgoglio


http://magliettecoglione.blogspot.com/

marzo 21, 2006

the field, again.

nel frattempo hanno suonato (come mi rimprovera giustamente narsil) anche il 3 marzo a omegna.
ma, cosa più importante, suoneranno ancora questo

sabato 25 marzo alle 22.30
al Q-ZAR di codevilla (PV)
Strada Nuova per Codevilla n° 44

febbraio 03, 2006

qui, stasera.




















qui, stasera, a fare la groupie.
:-)

gennaio 27, 2006

it snow.

gennaio 10, 2006

la sensazione di non essere abbastanza

è da una vita che ci convivo, con la sensazione di non essere abbastanza.
a volte rimane sopita sotto i successi che ciascuno raccoglie nel percorso che segue, a volte quasi dimenticata nelle gioie e nei correre quotidiani.
a volte, invece, batte prepotente contro gli occhi, facendoli stillare lacrime che bruciano sale sulla pelle. quando decide di affacciarsi al tuo mondo deridendoti come farebbe un giullare se tu fossi il re, è inutile cercare di non guardarla, di allontanarla dal campo visivo, di fare finta di nulla.
tanto vale guardare il giullare, accecata dalle lacrime che imperterrite bagnano il collo della camicia e fare i conti con se stessi.
già, sono anni che ci convivo, con la sensazione di non essere abbastanza.
da quando un papà giovane, ancora magro e con la barbetta incolta, mi ha spiegato che io posso, se voglio, fare qualunque cosa. qualunque cosa. "qualunque".
è il qualunque che mi ha sempre messo in crisi. io posso fare "qualunque" cosa. probabilmente mi sono tanto inebriata quando mi ha spiegato che sono onnipotente, che non ho ascoltato fino in fondo le clausole scritte in piccolo che pure mi deve avere letto. sì, quelle cose banali, tipo che è vero he io posso fare qualunque cosa, "qualunque" tranne alcune, come vincere una medaglia d'oro ai giochi olimpici, far crescere un albero da cui raccogliere soldini anziché frutti, salvare i più deboli ed essere capace di credere in me stessa fino in fondo. no, resuscitare i morti e guarire gli ammalati no, quello sicuramente non è stato lì a specificarlo, quella lì è roba per chi crede e noi di fede non ne abbiamo mai avuta tanta, men che meno in un tizio con la barba con i fulmini in mano.
anni. sono anni che ci convivo, con la sensazione di non essere abbastanza.
da quando un papà con più pancia e meno barba, ma sempre con tutti i suoi capelli, mi ha spiegato che il mondo sta sulle *mie* spalle. sulle mie spalle così come su quelle degli altri, ha precisato, solo che gli altri non sempre lo sanno o spesso fanno finta di non accorgersene, per cui tu, che lo sai e che non farai mai finta di non saperlo, farai fatica doppia se non tripla.
trent'anni, con questa sensazione di non essere abbastanza.
e stasera brucia forte nella pancia, e nella testa e dietro le palpebre socchiuse pe poter continuare a scrivere.
la sensazione di non essere e di non fare abbastanza.
però, stasera il giullare ironico e sarcastico è seduto qui davanti e mi guarda serio mentre scrivo, mentre lo maledico a voce alta, ed invece i deridermi dietro le spalle mi asolta con gli occhi nei miei occhi.
forse stasera ho in parte affrontato qualche incubo adulto.