luglio 05, 2004

strade

canticchio tra me e me scarborough fair mentre gioco con le mie immagini ed i miei testi, scegliendo disposizioni e colori per i poster del congresso ormai prossimo.
ripasso il mio inglese mal messo, con un occhio alla porta ed uno alla posta.
venerdì si parte: un mare meraviglioso e una paura fottuta per la relazione che dovrò tenere (ricordarsi nervi saldi da mettere in valigia).
mi godo questi preziosi momenti da sola nel mio laboratorio, e nel profondo mi chiedo come ho fatto.
ho scelto una strada e l'ho percorsa, con la fiducia dell'incoscienza e l'abnegazione di chi vuole raggiungere l'obiettivo. e d'un tratto mi trovo a trent'anni con le mani piene dei frutti del mio raccolto: tanto grano da sfamarsi, alle mie spalle i covoni del fieno già taglaito e davanti a me prati verdi,immensi, ancora da tagliare. quanta strada ancora, quanta fatica prima di ridurre tutta quell'erba in covoni di fieno, quante le direzioni possibili, quanti gli incroci, quantre le strade irte da percorrere... eppure, il grano che scivola tra le mie mani mi rende ricca, e mi spinge a percorrere ancora mille volte la mia strada, quela racchiusa tra le mille possibili.
e se tornassi indietro? sceglierei il medesimo viaggio, la stessa fatica e gli stessi oneri ed onori. sceglierei gli stessi compagni di viaggio, e la stessa guida. quella guida che ora cammina zoppa, nella fatica dei movimenti quotidiani, ma che ancora mi indica la strada migliore, senza obbligarmi alle sue decisioni, spronandomi ma senza costringermi.
quella guida che ho sentito accanto anche quando era lontano da me, immersa nel sonno senza sogni indotto dai farmaci.
ogni giorno scelgo la mia vita.
ed è una scelta ogni giorno facile, nella difficoltà di perseguirla.


Nessun commento: