novembre 30, 2005

una speranza

un applauso a scena aperta a questi ragazzi che hanno una voglia immensa di legalità.
pronta a dar loro un supporto, anche fosse solo il mio pensiero.

novembre 23, 2005

infatti è bastato fare i quattro passi quattro dal laboratorio al centro di formazione professionale dove insegno una sera la settimana per assaporare quest’aria invernina, gelata tanto da scottare le labbra, e satura del profumo della legna bruciata nei camini.
ed è bastato per fare la pace con la paura di non essere e non fare abbastanza, dimenticando l’ansia in una angolo della pancia.

salvo poi scoprire che il profumo di legna bruciata nei camini, tanto pieno di poesia, era invece, ehm, l’odore sprigionato dagli arredi bruciati dai ragazzini dello stesso centro professionale, mossi da un improvviso odio verso il corpo docente intero.
ehm.

novembre 22, 2005

novembre dentro

strana questa ansia che sento, questa malinconia avara, questa assenza di gioia che mi scava.
strana ed improvvisa attanaglia lo stomaco, lo afferra e lo scuote, lo strapazza rendendomi cieca e sorda al mondo, e muta nel mio grido.
strana, improvvisa, gioca con i pensieri e li rende scivolosi e duri, freddi come l'aria d'inverno.

che poi è strana quest'ansia, basterebbe uscire nel gelo assolato di oggi per farla sciogliere nel desiderio di neve.

novembre 14, 2005

è ora di andare

una brezza leggera, le foglie d'oro rossastro che ricoprono il vialetto di beole grigie scricchiolando sotto le suole, i rami spogli che mi guardano di lassù mentre carico le ultime mie cose in macchina, il gatto nel suo trasportino di vimini vecchio stile, ed il cielo che piano si fa sera.

mi guardo intorno, sola come ho voluto essere: guardo la vite del canadà che riveste i muri rossi, gli aceri al bordo del vialetto, la luce lasciata accesa che filtra dalle persiane. scopro nel cespuglio di rose bianche una rosa ancora fiorita e la metto tra le cose da tenere.
un sospiro ed un unica lacrima che scivola, sospesa tra la malinconia del vecchio che si lascia e del nuovo da costruire.

è ora di andare.

novembre 08, 2005

LaRadman!

e nella rosa dei blog da sfogliare compare L'album delle figu.
benvenuta, LaRadman.
:-)

novembre 04, 2005

ragnatele

dimenticata tra i post non pubblicati, rende bene quello che oggi ho dentro.

una ragnatela di sole entra dalla finestra.
scalda il polso che colpisce, ferisce gli occhi ancora disabituati alla luce calda dell'estate.
mi scopro a guardarmi intorno: gli iris viola che occhieggiano nell'erba alta, le robinie che spigliate spargono petali bianchi, i primi semi dei pioppi che svolazzano.

e i soffioni.

bambina, prendevo un fiato grosso da gonfiare le guance e di colpo sputavo tutta quell'aria chiudendo stretti gli occhi: non volevo guardare i piumini volare nella brezza, volevo solo aprire gli occhi e vedere lo stelo vuoto, disadorno, quando avrei potuto essere certa che il mio desiderio si sarebbe avverato.

ragazzina, guardavo i piumini immersa nella ragnatela dei mille desideri tra cui sceglierne uno ed uno solo. amore. gioia. passione. felicità. abbracci. occhi in cui perdersi. mille parole che sembravano allora desideri diversi mentre non erano altro che un unico sogno. individuato il sogno, chiudevo gli occhi un istante, le dita appena appoggiate sullo stelo morbido e umido, li riaprivo e dolcemente soffiavo, guardando tra le ciglia socchiuse il bianco volare nel sole accecante di un prato verde dall'erba non tagliata.

oggi, sono uscita furtiva nel sole del mezzogiorno ed ho raccolto un soffione.
l'ho scelto con cura, che i piumini fossero già maturi per volare via, gli occhi bene aperti ed unico desiderio tra i pensieri impigliati, ho soffiato piano, girandolo in modo da soffiar via ogni singolo piumino.

lo stelo tra le dita ancora caldo del mio respiro, ho ritrovato intatta la mia magia bambina.