una strana solitudine, stasera.
il ranocchio dorme dalle otto circa, appoggiato al mio cuscino nel lettone; franco è andato a suonare come tutti i venerdì; la televisione accesa rimane rumore di sottofondo al mio darmi da fare.
una lavatrice stesa, un'altra che gira, la cucina linda, la casa pronta ad accogliere gli ospiti del week end.
mi godo questi piccoli e rari momenti per me, tanto rari e tanto improvvisi da risultare quasi vuoti, talmente sono pieni delle cose che avrei da, o vorrei, fare.
chiudo gli occhi lentamente, e sulle palpebre chiuse corrono immagini riportate alla mente dal profumo che ho sulle mani.
improvviso è il ricordo destato dall'olfatto, ed è il ricordo di un abbraccio stretto in una stanza d'ospedale, l'ultima volta che, ragazzina, ho visto la mamma sorridere consapevole. ed era l'abbraccio ad una ragazzina che si affacciava al mondo adulto e mostrava orgogliosa il reggiseno che si era comprata a 200 kilometri da lì, per farla ridere un po'.
sette giorni dopo i suoi occhi non erano più consapevoli, otto giorni dopo lei non c'era più.
il ricordo fermo negli occhi è il suo sguardo, quello sguardo che buca ogni fotografia che possiedo, quello sguardo che spero di avere dentro di me, dentro ai miei occhi.
questi, improvvisi che squassano l'anima, sono i momenti in cui ne sento di più la mancanza, mancanza alla quale a distanza di 15 anni quasi 16 non mi sono ancora del tutto abituata. e l'essere mamma, oggi, ancora di più mi fa sentire il vuoto.
solitudini, solitudini riempite da ricordi.
dicembre 07, 2007
dicembre 05, 2007
sorrisi e marachelle
sono un po' stufa di essere attorniata da persone che non sanno sorridere, e che al posto dei sorrisi hanno solo sbuffi e uffa ripetuti.
avrei soltanto voglia di sorrisi e marachelle, di ambienti sereni, di normalità.
speriamo arrivi il natale.
avrei soltanto voglia di sorrisi e marachelle, di ambienti sereni, di normalità.
speriamo arrivi il natale.