sul desktop del portatile campeggia la foto di capobianco che abbiamo scattato a maggio, godendoci sulla pelle nuda il sole della primavera che si getta nell'estate.
rabbrividisco nel maglione di lana, caldo sul freddo della pelle, mentre guardo fuori i colori sgargianti di questo novembre soleggiato, il cielo terso da godersi avvoltolati nella giacca pesante, con una tazza di caldo tra le mani.
mi dico che dovrei essere felice, eppure nel profondo non lo sono, oggi.
vagola una tristezza amara, condita dalla nausea che accompagna i miei giorni, nausea al sapore di tictaclemonmint che cercano inutilmente di tenerla a bada.
strana questa scontentezza che mi assale, strana, imprevista, incomprensibile.
cadono le foglie scure dai tigli, scricchiolano sotto le suole delle scarpe, sbriciolandosi in minuti frammenti.