ottobre 23, 2007

ritorni

tornata al lavoro da una settimana circa, il ranocchio in un allegro box a fianco della scrivania sovrintende.
parte del tempo dorme sodo, sotto una coperta di pile celeste, che ha gli occhi, le pinne e la coda a sembrare un pesce rombo, parte del tempo sta in braccio a me mentre scrivo (tanto con una mano o con due son lenta lo stesso a scrivere sulla tastiera), parte del tempo gioca appoggiato ai cuscini con i suoi peluches (che poi ogni volta che penso alla parola peluches mi viene in mente Brunella Gasperini che scriveva in "io e loro" che la piccola di casa pronunciava pelùches esattamente come si legge, e mi viene da dire pelùches anche a me) e i suoi sonagli e il mordicchione per i dentini e i cubetti che gli ha regalato narsil, che lui adora.
è un compromesso, ovviamente, tra il tempo che vorrei dedicare a lui e lui solo, e l'imposibilità di farlo.
così me lo tengo vicino, barcamenandomi tra il sollievo e la gioia di poterlo guardare e sentire e il senso di colpa perché lo obbligo a stare in questo ambiente malsano di pazzi furiosi.
però, ed è vero, al primo suo accenno di insofferenza lo porto in giro o a casa, sempre.

ahi, che fatica, che fatica immane...

ottobre 08, 2007

capo bianco, isola d'elba, 6 ottobre 2007

il mio ranocchio per la prima volta al mare.
io felice e il babbo pronto a scattare foto e fare filmini.
abbiamo anche fatto il bagno, neh!